A Ferrara quando si sente la parola pane, si sa già a quale varietà ci si riferisce: dal cuore morbido e croccante fuori, con una storia così antica da intrecciarsi indissolubilmente con quella della città, la coppia ferrarese, o ciupeta, è un tratto distintivo della provincia emiliana. Un marchio riconoscibile e anche riconosciuto ufficialmente grazie all’ottenimento, nel 2001, da parte della Comunità europea del marchio di prodotto Igp (Indicazione Geografica Protetta).
Abbiamo già parlato in precedenza della sua leggendaria storia che narra come questa tipologia di pane, dall’inconfondibile forma a “doppio cornetto”, che a tratti ricorda appunto delle corna un po’ affusolate, nasca come omaggio ad un personaggio storico profondamente radicato nel passato della città: Lucrezia Borgia, volendo ricordare in particolare i suoi morbidi e affusolati ricci.
Oggi, invece, vogliamo passare al “setaccio” (letteralmente) la ricetta tradizionale che si cela dietro la riuscita di questo alimento, svelando alcune curiosità per una preparazione davvero superlativa. Se vuoi conoscere anche qualche piccolo segreto dietro questa antica preparazione ti consigliamo di arrivare in fondo all’articolo, perché si sa: il dulcis è semper in fundo.
La ricetta tradizionale
Per scoprire come si prepara il pane ferrarese, come ogni ricetta degna di questo nome, partiamo dai suoi ingredienti, quelli tramandati nella versione tradizionale: farina, acqua, sale, strutto, olio e lievito di birra. Dalla lavorazione di queste materie prime si ottiene un impasto duro da lasciare lievitare per circa due ore e, successivamente, suddiviso in piccole “palline”: per ogni coppia di palline più grandi, bisogna crearne uno dalle dimensioni più piccole (circa un quarto).
A questo punto, è possibile cominciare con la lavorazione vera e propria delle coppie ferraresi, in modo tale da ottenere la sua forma particolare. Come procedere? Iniziando dalle parti più grosse, che andranno stese e trasformate in triangoli sottili. Subito dopo, occorre arrotolare su se stesso ciascun triangolo, creando un impasto simile a quello di un croissant,, ma dalle linee più “affusolate”.
L’ultimo passaggio, prima di infornare, consiste nell’accoppiare insieme i rotoli, utilizzando le palline più piccole, che avevamo lasciato da parte, per congiungere e tenere unite le due porzioni di impasto: dalla peculiare forma che si ottiene con questo metodo di lavorazione, deriva il nome coppia ferrarese.
Terminate la cottura, che dura intorno ai 18-20 minuti e va effettuata in forno preriscaldato a 200°, e la fase di raffreddamento, avremo un pane dalla superficie croccante e friabile, specialmente lungo le estremità, mentre la “zona centrale”, quella che unisce i due rotoli di impasto, avrà una consistenza soffice e ricca di mollica al suo interno, tanto da risultare perfetta per una golosa “scarpetta”, o abbinata agli ingredienti più disparati, frutto del gusto e perché no, di un pizzico di fantasia.
La migliore qualità di pane ferrarese
La coppia, come saprai già, è un vero must, e non solo tra i ferraresi. Forte della sua storia centenaria ha da tempo valicato i confini regionali, sia per notorietà che per tentativi di riproduzione, ma se si ha il desiderio di assaggiare la ricetta autentica vi consigliamo di passare a trovarci nel nostro forno di famiglia. Oltre alla vera ciupeta troverete anche un ambiente accogliente e familiare dove gustare il nostro pane ferrarese fresco e prendere una pausa davanti a una buona tazza di caffè.
Ovviamente ti starai chiedendo dove sono i “segreti” che ti avevamo promesso all’inizio di questo articolo… Bè per quelli non devi far altro che passare a trovarci. Ti aspettiamo!